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La musica conviviale

 
 
Julia Berger
Musica-Teatro-Danza
Musica e Benessere
Feste conviviali

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La musica conviviale ha una funzione determinante, appartiene alla cultura delle feste, che elevano dalla normalità i periodi festivi, caratterizzandoli quali eventi determinanti nel tempo, quali fatti particolari regolati ritmicamente.
Essa veniva eseguita "ad gaudium" al fine di deliziare ed esaltare l'udito o, allo scopo di adempiere una convenzione ed un servizio sul cui rispetto doveva vigilare, a corte, l'istanza dello Scalco.
Durante il banchetto non si poteva rinunciare alla musica. I musici erano indispensabili organizzatori ed animatori del momento festivo; dalla loro collaborazione dipendeva imprescindibilmente l'assoluto rispetto del cerimoniale.

La musica eseguita durante il convivio non sempre veniva ascoltata in silenziosa concentrazione. Spesso nei banchetti si udivano rumori di ogni genere, dall'abbaiare dei cani, allo stridìo dei falchi da caccia, dai comandi impartiti alla servitù, alle conversazioni dei commensali. L'aspetto musicale veniva inteso quale elemento funzionale e non come elemento autonomo con un proprio fine, come arte avente esclusivamente una funzione estetica in quel contesto. Potevano esibirsi cantori che cantavano madrigali e canzonette, a cappella o accompagnati da strumenti. Gli "ensembles" erano generalmente composti da solisti e in occasioni particolari da più esecutori che, come mostrano le fonti iconografiche e cronachistiche, si avvalevano di varie combinazioni strumentali: flauti, piffari, corni, trombe, tromboni, liuti, arpe, cembali, tamburi e timpani.

L'usanza di invitare i ballerini in occasione di banchetti fastosi era molto radicata e gli interventi coreografici collegati alla storia che veniva raccontata si risolvevano in ballo e gioco, in esercizi di acrobazia e di equilibrismo dinnanzi a tutti i convitati.

Un filo conduttore legava strettamente canto, musica e danza, scene e vivande ed era rappresentata dall’ attore, figura di straordinaria bravura e interprete tra i più cari al pubblico degli ospiti di corte, che con i suoi compagni d'arte ricavava effetti piacevoli ed attraenti mediante la recitazione, oltre che con la mimica pura e semplice, movimentando il banchetto con spunti satirici e comici.

Le vivande >